Dal 1° luglio 2018 le cessioni di carburante sono soggette all’obbligo di fatturazione elettronica.
Le cessioni interessate sono quelle che hanno ad oggetto benzina e gasolio effettuate nei confronti di soggetti passivi IVA (imprese e professionisti). Nei confronti dei privati vige, invece, l’esonero da certificazione, previsto per questa tipologia di soggetti.
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta fornendo chiarimenti in materia; tuttavia, permangono ancora alcune incertezze sul perimetro applicativo della disciplina, come l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai rifornimenti di carburante destinato a motori di navi e aerei, nonché l’applicazione ai passaggi anteriori rispetto a quello finale di immissione in consumo.
Sta di fatto che, a meno di proroghe dell’ultimo momento dove l’Italia è maestra, fra qualche giorno scatterà l’obbligatorietà all’emissione dei documenti su formato XML appositamente gestito in standard, per renderlo certificato e completamente leggibile da qualsiasi sistema informatico di ricezione, in primis il sistema SDI centrale che dovrà per primo renderlo ufficiale.
Ma il punto a mio avviso è proprio questo: quanti sono i sistemi informatici attualmente commercializzati in Italia di settore gestione carburanti e affini adeguatamente aggiornati al fine non solo di creare ed inviare, ma anche di ricevere il formato previsto dal decreto?
Ci si focalizza molto sulla gestione dell’invio, come se dall’altra parte (destinatario) ci sia poca attenzione su come poi importarla per processarla automaticamente, vero valore aggiunto, a mio avviso e non solo, della gestione di flusso standardizzato e unico riconosciuto.
In generale i software di gestione aziendale di peso in Italia sono stati più o meno tutti adeguati alle nuove procedure, scongiurando l’ipotetico black-out che tipicamente le situazioni di cambiamento apportano nel mondo delle amministrazioni aziendali meccanizzate.
Nel mondo del mercato specifico della commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio dei carburanti e affini, non è proprio così. Si sta assistendo in effetti ad una sequela di accordi fra software house che incentrano il loro business sulla gestione della Fatturazione Elettronica.
Se da un punto di vista operativo il problema si risolve, dall’altro pone l’azienda e tutti i suoi operatori nella scomoda e antipatica situazione di utilizzare da una parte la vecchia piattaforma per la gestione quotidiana del loro lavoro (emissione e carico DAS, gestione delle Accise, tenuta dei registri fiscali, contabilità, ecc.) e dall’altra una procedura esterna per la gestione finale dell’emissione della FE. Senza contare che moltissime (direi la maggior parte) procedure gestionali in commercio hanno già anche la gestione della telematizzazione verso Dogane e, non ultimo, del CURIT, esterne alla procedura software utilizzata.
Qual’è allora la soluzione a tutto questo?
Ne esiste una e una sola: prendere coraggio e affrontare questi momenti per cambiare; si signori, cambiare, sostituire la procedura attualmente utilizzata – magari anche obsoleta in molti aspetti – rivolgendosi al mercato della tecnologia alla ricerca di una soluzione la più integrata possibile, magari completa in tutti i suoi aspetti e sicuramente al passo con i tempi.
A tal proposito mi permetto di suggerirne una: si chiama ArcaEnergy, piattaforma di Gestione Aziendale su base ArcaEvolution Wolters Kluwer Italia specifica per il settore di commercio all’ingrosso di carburanti, olii e gas risponde perfettamente a tutte le caratteristiche che un buon prodotto per la gestione aziendale deve avere al fine di rappresentare un valido aiuto al lavoro ordinario, straordinario e, soprattutto, saper rispondere a tutte le esigenze, sia di tipo operativo sia fiscale/amministrativo. Copre tutta la rosa delle esigenze aziendali di settore, nell’integrazione più assoluta, con un’interfaccia semplice e soprattutto molto, molto moderna.
Questo signori, forse è proprio il momento di cambiare.